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TERAMO. Sono in programma da questa settimana i lavori per trasformare l’ex scuola di Villa Pavone in un moderno centro sociale e di servizi, grazie a un investimento di 1.090.000 euro.

Il progetto prevede la realizzazione di una struttura polifunzionale pensata per rispondere alle esigenze della comunità teramana, con particolare attenzione al contrasto alla povertà e al sostegno delle persone in situazione di fragilità. Il centro offrirà numerosi servizi in collaborazione tra Comune ed enti del terzo settore, tra cui un internet point, una ludoteca, spazi dedicati alle associazioni e servizi rivolti ai cittadini più vulnerabili. Questi servizi includeranno attività di accoglienza, ascolto, percorsi di accompagnamento all’autonomia con l’aiuto di educatori e assistenti sociali, mediazione culturale, consulenze, distribuzione della posta comunale ai residenti e un servizio mensa.

I lavori comprenderanno inoltre la realizzazione di percorsi tattili nell’area esterna per migliorare l’orientamento e la sicurezza delle persone con disabilità, oltre a una nuova recinzione per l’intera struttura. L’impresa incaricata della ristrutturazione è la Lacogeit s.r.l., vincitrice dell’appalto integrato, e i lavori dovrebbero concludersi entro i primi mesi del 2026.

L’assessore al Sociale, Stefania Di Padova, ha commentato:
“Questo intervento ci permette di raggiungere due obiettivi importanti: offrire un supporto concreto a chi si trova in difficoltà, accompagnandolo verso l’autonomia, e al contempo valorizzare un edificio storico rimasto inutilizzato per troppo tempo. La struttura, una volta riaperta, sarà un presidio fondamentale non solo per le fasce più fragili, ma per l’intera comunità di Villa Pavone e di Teramo.”

Anche il sindaco Gianguido D’Alberto ha sottolineato il valore del progetto, inserito nel più ampio piano di rigenerazione urbana sostenuto dal PNRR:
“Tutti i nostri interventi puntano a riqualificare spazi e immobili strategici della città, generando anche rigenerazione sociale. L’ex scuola di Villa Pavone tornerà ad essere un punto di riferimento pubblico per il quartiere e per tutta la città, con una gestione condivisa tra associazioni e residenti. Negli scorsi mesi si sono diffuse informazioni errate, ma la realtà è che stiamo investendo su uno spazio storico per potenziare i servizi comunali, con particolare attenzione alle persone più vulnerabili. Il progetto rappresenta un arricchimento per il quartiere e un’opportunità di crescita anche per le attività locali, che beneficeranno dell’aumento di frequentazione e della presenza di un presidio pubblico.”

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