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ANCARANO - Un imprevisto dal sapore storico ha interrotto i lavori di ricostruzione del ponte sull’Ancaranese, snodo fondamentale tra le province di Ascoli Piceno e Teramo. Durante le operazioni di scavo nell’alveo del fiume Tronto, gli operai hanno riportato alla luce un ordigno bellico risalente con ogni probabilità al secondo conflitto mondiale, rimasto sepolto per decenni sotto i sedimenti.
La scoperta ha subito fatto scattare le procedure di emergenza: la zona è stata messa in sicurezza dalla polizia e si attende l’intervento degli artificieri dell’Esercito, incaricati di verificare, neutralizzare ed eventualmente rimuovere il residuato esplosivo. Contestualmente, la Struttura Commissario Sisma 2016 ha attivato il Ministero della Difesa per garantire una bonifica rapida e sicura del sito.
Il ponte, oggetto di un importante piano di ricostruzione post-sisma approvato nelle scorse settimane, è al centro delle aspettative di cittadini e amministrazioni locali, che attendono da tempo il ripristino del collegamento viario e del doppio senso di marcia. La sospensione dei lavori, pur inevitabile, viene definita dalle autorità solo temporanea: una volta completata la bonifica, il cantiere potrà riprendere senza ulteriori ritardi.
Un episodio che ricorda come il passato, a volte, torni letteralmente in superficie, intrecciandosi con le sfide della ricostruzione presente.
La scoperta ha subito fatto scattare le procedure di emergenza: la zona è stata messa in sicurezza dalla polizia e si attende l’intervento degli artificieri dell’Esercito, incaricati di verificare, neutralizzare ed eventualmente rimuovere il residuato esplosivo. Contestualmente, la Struttura Commissario Sisma 2016 ha attivato il Ministero della Difesa per garantire una bonifica rapida e sicura del sito.
Il ponte, oggetto di un importante piano di ricostruzione post-sisma approvato nelle scorse settimane, è al centro delle aspettative di cittadini e amministrazioni locali, che attendono da tempo il ripristino del collegamento viario e del doppio senso di marcia. La sospensione dei lavori, pur inevitabile, viene definita dalle autorità solo temporanea: una volta completata la bonifica, il cantiere potrà riprendere senza ulteriori ritardi.
Un episodio che ricorda come il passato, a volte, torni letteralmente in superficie, intrecciandosi con le sfide della ricostruzione presente.