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Lo stadio “Gaetano Bonolis” non è solo cemento e gradinate: è memoria collettiva, simbolo di appartenenza e promessa di futuro per una città che vive di sport e identità. Dopo anni di gestione frammentata, l’impianto torna finalmente ad avere una guida sportiva diretta, quella del Teramo Calcio 1913, con un mandato quinquennale che segna una svolta storica.
Il passaggio non rappresenta soltanto un atto amministrativo: è un’occasione per ridefinire il ruolo dello stadio nella vita cittadina. Da semplice “luogo delle partite” a centro di aggregazione, aperto a progetti culturali, sociali e di sviluppo giovanile. La gestione del club biancorosso apre infatti prospettive nuove: dal miglioramento delle strutture logistiche al potenziamento dei servizi per tifosi e famiglie, fino a una maggiore sostenibilità economica e ambientale.
Il “Bonolis” diventa così laboratorio di idee e simbolo di riappropriazione da parte di una comunità che vuole tornare a sognare. Il compito della società sarà quello di trasformare uno stadio spesso percepito come “difficile da mantenere” in un’opportunità di crescita condivisa, valorizzando anche la collaborazione con il Comune e gli altri attori coinvolti.
La vera sfida, però, sarà culturale: fare in modo che il “Bonolis” diventi patrimonio vivo di tutti, oltre i risultati sportivi. Una casa aperta, capace di accogliere passione, entusiasmo e futuro.
Il passaggio non rappresenta soltanto un atto amministrativo: è un’occasione per ridefinire il ruolo dello stadio nella vita cittadina. Da semplice “luogo delle partite” a centro di aggregazione, aperto a progetti culturali, sociali e di sviluppo giovanile. La gestione del club biancorosso apre infatti prospettive nuove: dal miglioramento delle strutture logistiche al potenziamento dei servizi per tifosi e famiglie, fino a una maggiore sostenibilità economica e ambientale.
Il “Bonolis” diventa così laboratorio di idee e simbolo di riappropriazione da parte di una comunità che vuole tornare a sognare. Il compito della società sarà quello di trasformare uno stadio spesso percepito come “difficile da mantenere” in un’opportunità di crescita condivisa, valorizzando anche la collaborazione con il Comune e gli altri attori coinvolti.
La vera sfida, però, sarà culturale: fare in modo che il “Bonolis” diventi patrimonio vivo di tutti, oltre i risultati sportivi. Una casa aperta, capace di accogliere passione, entusiasmo e futuro.