Condividi:
PIETRACAMELA. L’estate sul versante teramano del Gran Sasso parte nel segno dell’incertezza. A Pietracamela e Fano Adriano, la stagione turistica è nuovamente messa in ginocchio dal sequestro degli impianti di risalita dei Prati di Tivo e di Fano Adriano, bloccati a causa dell’ultima decisione del Tribunale di Appello dell’Aquila. Il 6 giugno, infatti, è stata disposta la sospensione della sentenza che il 12 maggio aveva decretato il dissequestro degli impianti, restituendoli alla Gst e alla Provincia di Teramo. L’udienza di merito è stata rinviata a settembre, lasciando l’intera area montana in un pericoloso vuoto operativo.

Un rinvio che pesa come un macigno sulle fragili economie locali, come denuncia il sindaco di Pietracamela, Antonio Villani:
«Le nostre comunità – insieme a Fano Adriano e alle Asbuc di Pietracamela e Intermesoli – non possono permettersi altri tre mesi di paralisi. L’estate è già cominciata e non siamo in grado né di pianificare né di offrire certezze per la stagione invernale. Vivere in un limbo costante è diventato insostenibile».

Il primo cittadino solleva anche dubbi sulla gestione corrente degli impianti:
«Finori Srl è ancora gestrice e custode dei beni della Gst? Se sì, con quali obblighi e responsabilità? Chi deve occuparsi della manutenzione della seggiocabinovia e degli altri impianti? Sono quesiti fondamentali a cui nessuno ha ancora risposto. Nel frattempo, alberghi e ristoranti restano chiusi, e cresce un senso palpabile di abbandono e disperazione».

Villani ribadisce l’urgenza di una svolta concreta:
«È indispensabile che il Tribunale dell’Aquila anticipi l’udienza. Non si può andare avanti così. La riapertura degli impianti non è solo una questione economica, è vitale: rappresentano l’unica vera risorsa del nostro territorio e il simbolo della montagna teramana. Non solo per l’estate, ma anche per un inverno che ormai, da sei anni, esiste solo nei ricordi».

Per sollecitare attenzione e risposte, il sindaco ha annunciato un sit-in di protesta, previsto per sabato 22 giugno alle ore 10 nel piazzale della frazione Prati di Tivo:
«Invitiamo tutti a partecipare, con civiltà ma con determinazione. Non vogliamo che il silenzio delle seggiovie spenga anche le ultime speranze delle nostre comunità. Serve un segnale forte, è il momento delle azioni, non più delle parole».

Il sit-in si preannuncia come un grido collettivo, un appello per salvare una valle intera dall’oblio.

Tutti gli articoli