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TERAMO. Il Gup di Teramo ha condannato a due anni di reclusione il commercialista Walter Strozzieri, curatore in diverse procedure fallimentari, per concorso in bancarotta fraudolenta post-fallimentare. Secondo le indagini, avrebbe agevolato un imprenditore fallito nel proseguire l’attività, sottraendo beni aziendali e profitti per oltre dieci anni, in danno dei creditori.
Le indagini, coordinate dal pm Silvia Scamurra e condotte dalla Guardia di Finanza di Teramo, sono partite da una denuncia per presunte estorsioni e turbative d’asta, poi rivelatasi falsa. Obiettivo della denuncia era ostacolare l’aggiudicazione dei beni aziendali a una società romana, che aveva vinto un’asta telematica.
Nonostante la denuncia, l’aggiudicazione è stata confermata. Tuttavia, al momento della consegna dei beni, la società teramana che li custodiva ne ha consegnato solo una parte, denunciando un furto mai avvenuto. Anche questa seconda denuncia si è rivelata falsa, portando alla segnalazione della rappresentante legale e del suo convivente, amministratore di fatto, all’autorità giudiziaria.
Le indagini hanno incluso intercettazioni, pedinamenti, audizioni e analisi documentali, rivelando ulteriori reati a carico del curatore fallimentare e dei due amministratori.
Oltre alla condanna a Strozzieri, il tribunale lo ha inabilitato per dieci anni dalla gestione di imprese e incarichi direttivi, disponendo anche il risarcimento ai creditori. Le sue condotte sono state segnalate al Tribunale, all’Ordine dei Commercialisti e all’Università di Teramo, dove svolgeva incarichi accademici.
I due amministratori conviventi saranno giudicati a settembre con rito ordinario per turbativa d’asta, bancarotta e simulazione di reato.
Le indagini, coordinate dal pm Silvia Scamurra e condotte dalla Guardia di Finanza di Teramo, sono partite da una denuncia per presunte estorsioni e turbative d’asta, poi rivelatasi falsa. Obiettivo della denuncia era ostacolare l’aggiudicazione dei beni aziendali a una società romana, che aveva vinto un’asta telematica.
Nonostante la denuncia, l’aggiudicazione è stata confermata. Tuttavia, al momento della consegna dei beni, la società teramana che li custodiva ne ha consegnato solo una parte, denunciando un furto mai avvenuto. Anche questa seconda denuncia si è rivelata falsa, portando alla segnalazione della rappresentante legale e del suo convivente, amministratore di fatto, all’autorità giudiziaria.
Le indagini hanno incluso intercettazioni, pedinamenti, audizioni e analisi documentali, rivelando ulteriori reati a carico del curatore fallimentare e dei due amministratori.
Oltre alla condanna a Strozzieri, il tribunale lo ha inabilitato per dieci anni dalla gestione di imprese e incarichi direttivi, disponendo anche il risarcimento ai creditori. Le sue condotte sono state segnalate al Tribunale, all’Ordine dei Commercialisti e all’Università di Teramo, dove svolgeva incarichi accademici.
I due amministratori conviventi saranno giudicati a settembre con rito ordinario per turbativa d’asta, bancarotta e simulazione di reato.