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Si chiamava Leonardo Di Loreto, 27 anni, il giovane trovato senza vita nella sua abitazione in circostanze ancora da chiarire. È stato rinvenuto davanti al computer, con indosso una maschera antigas collegata tramite un tubo a una bombola di gas refrigerante: la stessa che aveva mostrato in alcune foto pubblicate sui social.
Al momento l’ipotesi prevalente sembra essere quella di un gesto volontario, ma gli inquirenti non escludono che possa trattarsi dell’esito di una delle pericolose sfide online che circolano tra social network e piattaforme di streaming. Fonti investigative precisano tuttavia che, al momento, non ci sono prove concrete a sostegno della pista della cosiddetta “challenge”.
Il ragazzo faceva parte di una comunità online fondata con alcuni amici, caratterizzata da contenuti in cui i partecipanti comparivano mascherati. Un dettaglio che ha attirato l’attenzione degli investigatori, i quali stanno cercando di capire se vi sia un legame con la dinamica della morte.
La Procura di Teramo, con la pm Monia Di Marco, ha disposto l’autopsia sul corpo del giovane, fissata per giovedì. Parallelamente saranno analizzati computer e telefono, sequestrati dai carabinieri della compagnia di Giulianova e dal Nucleo investigativo di Teramo. Gli accertamenti informatici dovranno chiarire se Leonardo fosse collegato in diretta a qualche social al momento del decesso o se nelle sue chat si nascondano elementi utili a ricostruire i fatti.
Secondo quanto emerso, al momento dell’arrivo dei vigili del fuoco – chiamati dai genitori che non riuscivano a contattarlo – il pc era acceso ma già in standby. I sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatare la morte del ragazzo. Sul corpo non sono stati rilevati segni di violenza, ferite o altre lesioni evidenti.
Sarà dunque l’esame autoptico, insieme all’analisi dei dispositivi elettronici, a fornire le prime risposte su un caso che resta avvolto nel mistero.