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TERAMO. Quale giorno fa serata ad alta tensione nel carcere di Teramo, dove i detenuti di una sezione si sono rifiutati di rientrare in cella, esplodendo alcune bombolette di gas. Lo riferisce Giuseppe Pallini, segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), che denuncia: “La situazione è stata molto grave per ore”.

La protesta si è placata solo alla sera. Alla base del gesto, secondo Pallini, ci sarebbero stati episodi di astinenza legati ai frequenti sequestri di droga. Il sindacalista attacca il Provveditorato penitenziario di Roma, accusandolo di continuare a inviare a Teramo detenuti problematici, mentre le richieste di trasferimento rimangono inevase. “A fronte di una capienza di 255 posti, i detenuti sono 440 e mancano 70 agenti”.

Anche il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, condanna la “gravissima condotta” dei detenuti e ribadisce la necessità di rafforzare gli organici e di espellere i detenuti stranieri per far loro scontare la pena nei Paesi d’origine. Invoca inoltre la riapertura del Provveditorato regionale a Pescara e l’uso di strumenti non letali per il personale, come i flash ball e i bola wrap.

“Serve una presenza concreta dello Stato – conclude Capece – e provvedimenti urgenti contro l’impunità dilagante”.
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