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A Sant’Omero, oltre alle sentenze che scandiscono i passaggi dei procedimenti amministrativi, ci sono anche le vicende umane che attraversano la politica locale e lasciano un segno profondo. Tra queste, c’è la storia dell’ex sindaco Alberto Pompizi, scomparso nel gennaio 2022, e del figlio Gabriele, coinvolto in un procedimento giudiziario avviato anni prima contro il padre.

Un comunicato stampa diffuso da alcuni ex amministratori comunali, che hanno condiviso l’esperienza politica con Pompizi, ripercorre i principali passaggi di una vicenda complessa e, allo stesso tempo, umana.

La vicenda giudiziaria
Di recente si è concluso un procedimento civile che vedeva coinvolto Alberto Pompizi, sindaco di Sant’Omero dal 2009 al 2014, chiamato in causa insieme al Comune e a un’impresa privata. La causa era nata da una richiesta di pagamento presentata da un’impresa esecutrice di lavori di manutenzione riferiti al periodo della sua amministrazione.

Con l’insediamento della nuova giunta, guidata da Andrea Luzii nel 2014, l’ente comunale contestò l’intero importo richiesto – circa 30.000 euro – ritenendolo non dovuto, dando così il via a un contenzioso tra Comune, impresa e l’ex primo cittadino.

Nel frattempo, Pompizi è venuto a mancare, ma la causa è proseguita nei confronti del figlio Gabriele, unico erede, che è subentrato iure hereditatis. La sentenza ha stabilito una condanna parziale nei suoi confronti: dovrà versare circa 3.500 euro, ben lontani dalla somma inizialmente richiesta.

La solidarietà
All’indomani della sentenza, amici, simpatizzanti ed ex amministratori della giunta Pompizi hanno lanciato una raccolta fondi per sostenere Gabriele nell’adempimento dell’onere economico. Un gesto che nasce dal legame umano e politico con l’ex sindaco, e che vuole ribadire l’importanza della verità e della memoria.

I precedenti giudiziari
Durante e dopo il suo mandato, Alberto Pompizi fu coinvolto in diverse vicende giudiziarie:

un ricorso amministrativo al TAR che portò alla sospensione e all’annullamento della delibera di dissesto finanziario adottata nel 2014 dalla nuova amministrazione;

un procedimento penale per ipotesi di falso in bilancio e altre irregolarità, archiviato senza conseguenze;

tre gradi di giudizio dinanzi alla Corte dei Conti relativi a una sanzione economica di 80.000 euro, conclusisi tutti con esito favorevole all’ex sindaco.

Il ricordo
“L’ultimo procedimento civile, purtroppo, si è definito post mortem, coinvolgendo direttamente l’erede – scrivono gli ex amministratori –. Vogliamo sottolineare la compostezza e la correttezza con cui Gabriele Pompizi ha gestito la vicenda, dimostrando una dignità personale e una continuità morale che rispecchiano pienamente l’esempio del padre Alberto.”










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